Lo spirituale nell'arte
Nell'agosto del 1910, a Murnau in Baviera, Wassily Kandinsky pittore russo, naturalizzato francese, anche germanizzato precursore e fondatore della pittura astratta termina uno degli scritti più singolari del secolo. Si intitola "Lo spirituale nell'arte". Non è una dichiarazione di poetica, non è un trattato di estetica, non è un manuale di tecnica pittorica. È un libro di profezie laiche, in cui misticismo e filosofia dell'arte, meditazioni metafisiche e segreti artigianali si sovrappongono e si confondono, nel presentimento di un'arte nuova. L'aurora della pittura, che Kandinsky crede di annunciare, si riverbera anche sulle sue pagine, che ci appaiono insieme incerte e perentorie, divise tra ombra e chiarore. Premetto che un'innata intesa e un' inspiegabile e semplice contemplazione delle immagini di Kandisnsky mi si rivelò quando avevo 6 o 7 anni attraverso un libretto arrivato per caso nella mia famiglia. Dopo 40 ho potuto godere dal vero della spettacolare bellezza dei suoi quadri alla mostra di Parigi nel 2009 dove m'immersi perdendo la cognizione del tempo e dello spazio in quelle figure che comunicavano quella profondità dell'essere che è in noi.


Era
da un bel pò che attendevo di leggere questo scritto ed è stata
un'ulteriore rivelazione conoscere come la pensava K. proprio perchè
emerge la sua preziosa sensibilità, non di un 'pensatore' condizionato
dalla cultura della sua epoca, ma di un'anima aperta all'esperienza
interiore e dove egli parla dell'aspetto spirituale non legato ad un
Dio, ma dell'essenza spirituale che è in ogni essere.
La meraviglia è
che Egli è stato ispirato da Sè stesso attraverso il suo sottile
rapporto, sempre più profondo e rivelatore, dal suo co-operare con il
linguaggio di forme e colori. Stupendo! Intona i colori con la musica,
coniuga l'emozione umana con il colore e la musica.
Questa è la vera
arte, colei, la divina arte, che nutre l'anima del vero artista e
dell'alrettanto artista-contemplatore dell'opera d'arte, sia essa
musica, pittura, danza.
Ed ancora di più, la sua sensibilità è
mostratta dal rispetto con il quale egli la sa parlare dello spirituale
che osserva negli artisti suoi contemporanei che espone con una
semplicità ed evidente genuinità.
Auspicabile che si siano sempre
esseri degni di questa elvante arte. Al di là di teorie, concetti,
giudizi, ma sola pura e divina ispirazione.
.
